
IL SATORI - LA MIA ESPERIENZA DI RISVEGLIO SPIRITUALE
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INTRODUZIONE
Prima di iniziare a leggere, voglio che tu sappia che è la prima volta che racconto pubblicamente questa cosa.
Nonostante abbia diretto più di 180 ritiri in presenza nell’ambito della spiritualità e dell’evoluzione interiore, accompagnando oltre 3.000 esseri umani nei loro percorsi di riscoperta interiore, non ne ho mai parlato.
Fino ad ora, nel corso degli anni, l’ho condivisa personalmente solo con sette persone davvero vicine a me.
È qualcosa di estremamente intimo.
Che sia chiaro: non la condivido per venderti un’idea di me, né per apparire in un modo piuttosto che in un altro.
Proprio perché il mio ego aveva ancora molto potere, temevo di esporla, perché avrebbe potuto perdere il profondo significato e la sacralità che la caratterizzano .
Ora non mi interessa più degli Ego e dei loro giudizi. Viene dall'Anima ed è diretta all'Anima.
È arrivato il momento di condividerla anche con Te.
Mi auguro che sia di ispirazione per ritornare a credere nei Miracoli.
Buona lettura.
CONTESTO
Siamo nel 2016, il periodo più buio della mia vita.
Ero iscritto all'Università di Tor Vergata, al corso di Ingegneria Meccanica. Sostenere esami era un'attività sporadica; ero principalmente distratto, rivolto più verso il mio mondo interiore che verso l'esterno, come se fosse una necessità imprescindibile. Vivevo in uno stato di depressione cronica, privo di senso per tutto: non sapevo perché mi svegliassi la mattina né il motivo delle mie azioni quotidiane.
Sentivo che non avevo scelto io quella strada.
Ero completamente a terra, emotivamente spezzato, immerso in una tormenta psichica.
I miei genitori, con tutto il loro amore, cercavano di aiutarmi. Ma niente da fare.
Nonostante avessi "tutto ciò che si può desiderare dalla vita", percepivo la mancanza di qualcosa di essenziale. Mi rendevo conto di aver perso la gioia di vivere, la passione per la vita stessa, il piacere di giocare con le opportunità quotidiane e di condividere il flusso creativo con le persone che amavo, qualcosa che aveva sempre caratterizzato il mio modo di essere.
Non riuscivo ad accettarlo.
Intorno a me, gli altri erano concentrati sulle loro carriere, sugli studi, sulle relazioni. Io, invece, sentivo la priorità assoluta di dover ritrovare qualcosa di perduto dentro di me. Non riuscivo a fingere, a indossare una maschera sociale solo per adeguarmi al contesto esterno.
Ebbene sì, ero in una profonda crisi esistenziale.
Mi tormentavano pensieri oscuri e la convinzione che nessuno potesse aiutarmi. Le sessioni con psicologi, coach e terapeuti convenzionali non producevano alcun risultato.
Sentivo di non appartenere a questo mondo.
Fu in quel periodo che, per la prima volta nella mia vita, in uno stato di profonda impotenza, iniziai una conversazione con Dio.
Parlavo quotidianamente con questa entità superiore, trascendente, ponendogli domande e trovando sollievo in alcuni momenti della giornata.
Riuscii comunque a sostenere la maggior parte degli esami fino ad arrivare a quello più difficile della triennale: Scienza delle Costruzioni, con il professor Vairo, un'autorità nel campo, dotato di una maestria affascinante.
Le sue lezioni mi ispiravano e catturavano la mia attenzione. Decisi di affrontare quell'esame per capire se c'era ancora speranza in quel percorso o se sarebbe stato l'ultimo.
Superai lo scritto a giugno e affrontai l'orale nel luglio 2016, ottenendo un modesto 21.
Uscito dall'aula, con le gambe che mi tremavano, mi sedetti su una scaletta lontano dalla folla e scoppiai in un pianto liberatorio. Ero colmo di gioia per aver dimostrato a me stesso di avere tutte le capacità per farcela. Decisi che volevo lasciare quell'ambiente non per un fallimento personale, ma per cercare il mio autentico cammino.
Superato l'esame e i dubbi su di me, sospesi gli studi per dedicarmi del tempo.
Lessi libri di spiritualità, psicologia transpersonale e del profondo, buddismo zen e altro ancora.
Piangevo ogni giorno, cosa che non mi ero mai permesso per davvero, e rivolgendo lo sguardo al cielo chiedevo: "Perché sto così?", "Perché non trovo la mia strada?", "Cosa c'è di sbagliato in me?", "Cosa devo fare per sentirmi meglio?”.
Decisi subito di smettere di fumare marijuana, una vecchia abitudine, pensando fosse quella la causa dei miei disagi interiori. Passarono i mesi, e sebbene mi sentissi più equilibrato, il nucleo del problema persisteva. Compresi che la marijuana non era la causa del mio malessere, ma piuttosto un mezzo che mi metteva in contatto con le profondità della mia interiorità.
Passarono altri mesi, continuavo a piangere ogni mattina. Mi concessi questa libertà: non volevo forzarmi a stare bene. Se quella era la mia realtà, l'accoglievo dicendo: "Che sia la benvenuta".
Finalmente mi fidavo di me stesso e delle mie sensazioni. Fino a quel momento avevo sempre cercato risposte all'esterno: psicologi, psicoterapeuti, genitori, amici dell'università, persone che sembravano aver trovato la loro strada. Nessuno, però, poteva realmente comprendere cosa mi stesse succedendo, o almeno io così vivevo la situazione.
Mi sentivo un caso a parte.
Decisi allora di smettere di cercare fuori ed iniziai ad ascoltarmi. Trascorsi vari mesi senza voler sapere nulla di nessuno, sentendomi, in contatto con la mia interiorità, facendo ricerche personali e leggendo ciò che intuitivamente sentivo affine a quello che stavo vivendo.
RISVEGLIO
È Natale 2016. Provenendo da una famiglia napoletana, ogni anno andavamo a Napoli a trovare zii e cugini. Nonostante non ne avessi voglia, decisi di partire, ma con la mia macchina. Dissi a mio padre che sarei sceso da solo nel caso avessi voluto rientrare prima, dato che loro sarebbero rimasti fino a Capodanno.
Un Natale diverso dal solito. Negli anni precedenti provavo un senso di rifiuto, un "che noia, vorrei andarmene" (Non avevo ancora compreso che, in realtà, desideravo allontanarmi da un luogo interiore e non esteriore: ed è proprio questo il processo che avevo iniziato ad attraversare nel 2016, come descritto nel paragrafo precedente).
Questa volta, invece, ero calmo, ricettivo, presente. Semplicemente sapevo dentro di me che quello non era il posto in cui dovevo stare in quel momento. Il 26 dicembre, dopo pranzo, con neutralità, decisi di tornare a Roma. Avevo una gran voglia di proseguire le mie ricerche e terminare in solitudine la lettura di due libri che mi stavano appassionando:
Eckhart Tolle: Il Potere di Adesso
David Icke: L’Amore Infinito è l'Unica Verità
Presi la macchina e partii. Arrivai a casa verso l'ora di cena.
Primo Episodio
Erano mesi che non fumavo marijuana, ma decisi di farlo. Mentre preparavo lo spinello, iniziai a sentire una forte agitazione nel petto, tachicardia. Non volevo ricadere nello stesso vortice. Uscii sul terrazzo per prendere un po’ d’aria e respirare. Dissi "NO NO NO, per favore."
Ero ancora una volta in un momento di forte ansia, che diventò panico misto a disperazione.
Mi inginocchiai di fronte all’esistenza, alzai la testa al cielo e iniziai una invocazione:
"Che qualcuno mi aiuti, per favore. Non ce la faccio più, questo non ha più alcun senso, basta!"
Con un grido soffocato, impotente e arreso:
"Per favore, basta… Che cosa devo fare?"
Il cuore continuava a battere sempre più forte quando, all’improvviso, una sensazione mai sentita, simile a una piccola scarica elettrica, iniziò a farsi sentire sul perineo estendendosi gradualmente nei genitali. Poi mi inondò il bacino, una miscela di piacere e paura, non era sotto il mio controllo. Accettai quella sensazione, permettendole di permearmi. Salì riempiendo l’addome, poi lo stomaco, fino a inondare tutto il corpo. Era un piacere estatico che, all’altezza del cuore, esplose in un orgasmo emozionale mai vissuto prima.
Il portale si aprì: un pianto nuovo, liberatore, lacrime di gratitudine sgorgarono come mai prima d’allora. Piansi a dirotto, per circa quindici minuti, poi respirai profondamente, sentendo un’ampiezza nel cuore mai sentita prima, un amore infinito. Continuavo a piangere di gratitudine e compassione. Ero letteralmente sconvolto.
In quei momenti ebbi una chiara comprensione di tutto ciò che avevo letto nei mesi precedenti riguardo l’essenza spirituale dell’essere umano. La sentivo, la percepivo dentro di me. Non ero io: era una fonte di vita che vibrava dentro di me ed emanava energia pura.
“Ecco! Questo è ciò che sono”, esclamai con meraviglia!
Avevo ritrovato il tesoro perduto che era sempre stato dentro di me.
In questo stato il tempo e lo spazio si erano annullati. Ero sospeso nel vuoto, cullato da questo amore infinito che emanava dal mio cuore.
Realizzai perché mi sentivo smarrito e di non appartenere a questo mondo: non avrei mai potuto riconoscermi in un altro essere umano finché mi identificavo solo con la mia mente, cioè con il "contenitore" dell’essenza.
Fu estremamente chiaro che fino a quando non scopriamo la nostra essenza spirituale immortale, restiamo intrappolati nell’illusione del credere di essere solo la mente, l’ego.
Senza questa presa di coscienza non possiamo vedere gli altri per ciò che realmente sono, poiché anche noi ci identifichiamo con l’involucro, ovvero con ciò che non siamo ma che crediamo di essere.
Mi resi conto che quel senso di smarrimento e di non appartenenza nasceva proprio da quell'illusione.
In fondo già sapevo che ogni persona è unica, che ogni contenitore è diverso. Ma io sentivo che qualcosa doveva pur accomunarci gli uni con gli altri. Ora era evidente: se siamo prigionieri dell’inganno delle forme (del "contenitore", di ciò che non siamo), non abbiamo coscienza dell’essenza spirituale (ciò che in verità siamo) che è ciò che ci rende veramente fratelli e sorelle e che ci unisce profondamente.
In quel momento ricevetti preziose informazioni dalla Coscienza Cristica e compresi profondamente il vero significato delle parole di Gesù.
Realizzai che per tutta la vita avevo cercato la verità guardando il contenitore, guardando la menzogna, dove non può essere trovata.
Iniziai a ridere come uno scoppiato. Fu una realizzazione epica.
Sembravo davvero un matto mentre ridevo!
Tutto era chiaro: l’inganno era stato smascherato, il velo era caduto, ora potevo Vedere. L’essenza era stata recuperata. Mentre ridevo, si attivò per un istante la mente, l’ego, dicendo:
“Lorenzo, tu stai folgorato."
In quel preciso istante vidi con impressionante chiarezza che quella voce non era la mia. Veniva da una dimensione diversa da quella in cui mi trovavo in quel momento. Fu straordinario riconoscere la voce dell’ego.
Mi trovavo profondamente dentro di me e quella voce veniva da un luogo superficiale. Non ero io...
L’ingannatore, l’ego, fu fulminato dalla coscienza e tornò silenzioso.
Entrai in cucina, pieno di energia, di comprensione e di una visione chiara della verità. Era uno stato di illuminazione, così lo chiamano.
Mi sedetti per terra, rapito da quella presenza imponente che percepivo in Tutto. Focalizzai lo sguardo sulla manopola del forno della cucina e rimasi lì in uno stato contemplativo per qualche minuto. (Una cosa valeva l’altra perché tutto ciò che osservavo era verità, intriso di un significato spirituale, di ciò che è.)
Poi, sbigottito, mi alzai, presi delle fette biscottate e della marmellata. In quello stato di assoluta presenza, vedevo come fossi io a costruire la realtà. Ero il creatore. Non importava come la marmellata dovesse essere spalmata; potevo farlo in infiniti modi, ognuno valido. Tutto era puro.
Andai in bagno per lavarmi le mani e vedevo la bellezza della creazione muoversi attraverso di me.
Ridevo per la semplicità delle comprensioni che stavo ricevendo.
Erano sempre state sotto il mio naso e le avevo lette da per tutto, ma mi rendevo conto che la mente le aveva oscurate con il suo modo duale di interpretare la realtà.
Compresi perché le storie zen sono così semplici. Qualsiasi cosa se interpretata dalla mente, allontana dalla verità e crea menzogna; ma se letta partendo dal ricordo della verità dell’essenza, la cosa più semplice è straboccante di verità, perché la fonte della conoscenza diventa interna e si eleva a conoscenza universale.
In un granello di sabbia è possibile vedere il Tutto.
Rimasi in questo stato di estasi, in cui la mente aveva cessato di esistere, per circa tre ore. Ero tornato allo stato di coscienza originale, quello di uno sguardo puro che osserva tutto con meraviglia, che può vedere la bellezza intrinseca della vita e che è pieno di lacrime di gratitudine per riconoscere il profondo significato del semplice fatto di esistere.
Secondo Episodio
La mattina seguente mi svegliai con una gioia immensa nel cuore, un piacere diffuso in tutto il corpo e un senso di pace e beatitudine mai provati prima. Ero meravigliato dai primi raggi del sole che filtravano tra i fori della persiana della finestra della mia camera.
Uscii sul terrazzo per contemplare l'alba. Lacrime di commozione solcarono il mio viso, mentre un sentimento di profonda gratitudine pervadeva il mio cuore.
Non potevo credere che fosse davvero successo.
Rimasi in quello stato per tutta la mattinata, leggendo i libri del momento con una chiarezza e una gioia straordinarie.
Nel pomeriggio, mi trovavo di nuovo sul terrazzo, osservando il cielo e le meravigliose danze degli uccelli in volo che formavano figure affascinanti, cambiando costantemente configurazione. All'improvviso, sentii nuovamente quel richiamo...
Il cuore, già espanso dall'episodio del giorno precedente, iniziò a battere forte. Sentii una forte paura e pensai: "Un'altra scarica?". E, in un attimo, 'puuummm', si riattivò con magnificenza l'energia interna. Questa volta fluì più rapidamente, trovando il canale già aperto, ed esplose in un orgasmo energetico nella fronte. Questo provocò un'apertura verso la visione dell'infinito. Vidi letteralmente la mia testa aperta in due attraversata da un fascio di luce bianca.
Dovetti sedermi su una sedia per non cadere a terra e rimasi lì, in quello stato, per circa trenta minuti, con gli occhi chiusi, completamente proiettato nello spazio infinito.
Compresi il funzionamento dell'universo e, immerso nella coscienza cosmica, ricevetti una visione chiara dell'energia oscura Yin, dei buchi neri, e dell'energia di luce Yang, delle stelle. Vidi come queste due energie si muovono a livello galattico, creando un infinito susseguirsi di universi in scale sempre più grandi e lontane, e come siano interconnesse tra loro.
Tornai ad aprire gli occhi poco a poco e rimasi in uno stato di contemplazione dell’infinito e dell’eternità. Ero completamente immerso in una dimensione che le conteneva tutte. Il mio corpo quasi non si reggeva in piedi. Dopo un tempo indefinito, rientrai in casa.
La mia mente poco a poco tornò attiva, ma con una nuova attitudine rispetto al giorno precedente:
voleva comprendere cosa stava succedendo, dove fossi stato e da dove provenissero quelle informazioni così chiare, elevate e sublimi, capaci di generare sensazioni orgasmiche nel cuore e in tutto il corpo.
Il dominio della mente egoica era stato letteralmente spazzato via, privata delle sue armi d'inganno. Non poteva più avere il controllo; dovette arrendersi e mettersi al servizio perché ciò che era arrivato era ben oltre la sua portata.
PERIODO DI INCUBAZIONE
Tornano i miei genitori a casa l’1 gennaio 2017. Felici di tornare per la preparazione del pranzo del capodanno. Io li salutai come se niente fosse, anche se a livello vibratorio si accorsero che qualcosa era accaduto.
Volevano utilizzare il forno e…SORPRESA: non funzionava. Ops…
Qualche giorno dopo fanno venire un tecnico che gli dice che si era fuso un gingillo metallico proprio dove io avevo riposto lo sguardo nel primo episodio.
Un caso? Forse…
Qualche giorno dopo andai a sciare con lo snowboard insieme a un gruppo di amici. Ero incredulo, ma non volevo raccontare niente a nessuno, anche se tutti percepivano che qualcosa fosse cambiato in me.
Alla prima pista caddi e mi ruppi il crociato e il menisco.
Ottimo! Fuori gioco!
Avrei dovuto sottopormi a un intervento e a un periodo di riabilitazione di 6 mesi, scusa perfetta per restare un po’ più dentro di me in fase di elaborazione.
Meno male, perché non sarei stato in grado di gestire quello che mi era successo e lo stato in cui mi trovavo in ambienti sociali ordinari.
Pericolo scampato.
Da quel giorno, per i cinque mesi successivi, che trascorsi principalmente a letto e a Villa Stuart a causa dell’intervento, vivevo in uno stato di estrema lucidità e presenza. Informazioni su informazioni fluivano attraverso di me, il mio corpo energetico era costantemente espanso, il cuore emanava un'energia d'amore infinito e io ero colmo di gratitudine e gioia, spesso in lacrime per la benedizione che stavo ricevendo.
Non riuscivo a crederci, ma comunque rimanevo in una certa neutralità.
Maturai profonde realizzazioni spirituali ed esistenziali, di comprensione profonda della realtà ultima, di intendimento del funzionamento della mente umana e della mente cosmica.
Il canale della conoscenza infinita era aperto.
Approfondii varie opere di Eckhart Tolle, di psicologi alternativi come Carl Gustav Jung, di maestri spirituali dell'antichità come Lao Tze, di iniziazioni sciamaniche come quella di Carlos Castañeda, di referenti di conoscenze esoteriche come Alice Bailey, Salvatore Brizzi e figure misteriose come Ermete Trimegisto. Seguii conferenze contemporanee che trattavano la nuova scienza, basata sui principi della matematica dei frattali, delle risonanze vibrazionali e della fisica quantistica e iniziò così il mio cammino di ricerca (anche se avevo già trovato).
Scoprii che nel Buddismo Zen giapponese il tipo di esperienza che mi era accaduta è chiamata Satori ed è definita come un’esperienza improvvisa e diretta di illuminazione e risveglio spirituale, che trascende il pensiero razionale e le divisioni concettuali. È la realizzazione della verità ultima e dell'unità con l'universo, in cui l'individuo sperimenta una visione profonda e intuitiva della realtà, riconoscendo la propria natura interconnessa con tutto ciò che esiste. Questo risveglio può manifestarsi in momenti di consapevolezza totale, liberando la mente dalla dualità e dal conflitto interiore, per accogliere l'armonia, la pace e l'autenticità. In un certo senso, Satori rappresenta il "risveglio" dal sonno dell'ignoranza, portando un senso di chiarezza, semplicità e verità che risuona nel cuore di chi lo sperimenta.”
Tutto trovava un senso.
RITORNO ALL'ORDINARIO
Trascorsi i cinque mesi in uno stato di espansione interiore, fino a giugno 2017, quando tornai a interagire con la società. Iniziai un percorso di ricerca per trovare qualcuno con cui condividere ciò che mi era accaduto. Ero rimasto totalmente sconvolto, la mia vita era stata ribaltata.
Il canale, inizialmente limpido dopo l'esperienza e nei mesi seguenti, si chiuse gradualmente, riportandomi a uno stato di coscienza più ordinario.
Fu allora che incontrai il mondo sciamanico con Alberto ed Erik due figure fondamentali di riferimento che divennero per me fonte di profonda ispirazione. Furono i miei primi maestri in questa nuova fase della mia vita. Mi immersi in questo percorso senza esitazioni, dando così inizio a un nuovo capitolo della mia esistenza.
(Prosegue nell' articolo "IL MIO PERCORSO", nella sezione Conosci Lorenzo)